sabato 18 marzo 2017

Recensione libro "L'ultima canzone" di Nicholas Sparks

Ciao a tutti! <3
Nuovo libro finito di leggere pochi giorni fa, nuova recensione pronta per voi (della serie che devo correre perché devo tornare a studiare o.O)! Sono molto felice: nonostante l'orario nuovo all'università, riesco a gestire il blog e a leggere meglio e molto più di quanto mi fossi immaginata! *^* Scleri a parte per le piccole cosine, direi che è ora di cominciare ;).


Titolo: L'ultima canzone
Titolo originale: The last song
Autore: Nicholas Sparks
Editore: Sperling & Kupfer
Anno di pubblicazione: 2009
Pagine: 438
Prezzo: €10,90
Genere: Romanzo rosa

Trama: L'ultima cosa che Ronnie vorrebbe è trascorrere le vacanze estive con il padre. Non lo vede da tre anni, da quando cioè se n'è andato di casa per trasferirsi in una sperduta cittadina del North Carolina. Ronnie è furiosa, ma sua madre ha deciso così e lei non ci può fare niente. sarà l'estate peggiore della sua vita, ne è sicura. Invece, inaspettatamente, ogni istante diventa indimenticabile, come il primo amore...

Recensione: Nuovo romanzo di Sparks per le mani oggi, ahahah ;D.
Romanzo di cui, alcuni anni fa, ho visto il film, che non mi è minimamente dispiaciuto ;). Era per questo che mi aspettavo parecchio da questa storia: benché sapessi come finisse e quali fossero i punti principali, ero lo stesso curiosa di vedere come Sparks avesse costruito il tutto e come avesse impostato le varie cose. Tuttavia, non ne sono rimasta particolarmente soddisfatta. E vi spiego subito perché.
Dello stile non ho da dire molto: si legge bene, non c'è niente da dire in contrario dal mio punto di vista. Ad un certo punto, però, ho notato che in qualche modo il tono della storia fosse calato, come se avesse perso il ritmo iniziale che mi aveva piacevolmente catturata.
Nello stesso modo è accaduto per la trama. Inizialmente non sembra male: già dalle prime pagine si capisce il tema portante che Sparks voleva affrontare (e credo che lo abbia fatto molto bene), un tema che ha condotto per tutta la durata del romanzo: il rapporto genitori-figli, che nella storia prende i ruoli di Ronnie, di suo fratello Jonah e del loro padre Steven. Un rapporto pressoché inesistente per quanto riguarda la protagonista e il genitore. Un rapporto di cui, tuttavia, vediamo perfettamente lo svolgimento, il miglioramento che da zero arriva a livelli che né Ronnie né Steven avrebbero mai immaginato in vita loro.
Questo rapporto, questa cresciuta, questa specie di viaggio per entrambi, mi è piaciuto davvero tanto, perché vediamo come pian piano i due provano a capirsi, ad accettarsi, a volersi bene senza rancore né risentimento. Vediamo soprattutto come cresce Ronnie: la vediamo perdonarsi, perdonare ogni errore che ha commesso e che si è addossata negli anni; la vediamo crescere e diventare quella giovane donna di cui suo padre è fiero; la vediamo cambiare, pronta a cercare cosa voglia davvero fare della propria vita.
Queste cose che ho menzionato fino ad ora sono state le parti che più ho preferito e che più mi sono rimaste dentro di tutta la storia.
Tuttavia, c'è un "ma" dietro l'angolo. E vi spiego subito di che cosa si tratta.
Anche se ormai so che è una costante e in quasi tutti i libri di Sparks, non riesco ad accettare il fatto che, dopo che i due personaggi si conoscono un po', passano a malapena un paio di giorni (una settimana massimo) e poi si dichiarano amore eterno, sicuri di voler restare insieme per sempre, e già dentro le loro menti (almeno in uno dei due) viene proiettata tutta la loro vita che finisce sempre allo stesso modo: una bella famiglia felice, come se non esistessero problemi di alcun tipo. Non dico che sia sbagliato pensare queste cose, tutt'altro! Credo tuttavia che, in realtà, per pensare a qualcosa di simile, serva parecchio tempo, per capire che cosa si vuole davvero fare con e per l'altro, se si è pronti ad affrontare con l'altra persona qualcosa di così serio e difficile; se soprattutto si è consci del fatto che niente sarà tutto rose e fiori, in nessun caso.
Ogni volta che mi imbatto in pensieri di questo tipo fatti sia da personaggi di libri, che di anime, che di manga o film o serie TV, non riesco a trattenere la rabbia. Cavolo, la vita in alcun modo non è così: tutta semplice e che sorride sempre solo perché fai buone azioni! Non esiste niente di simile (o almeno, io credo fortemente così): benché le persone provino a fare sempre del loro meglio, ci saranno sempre delle difficoltà da affrontare, in un modo o nell'altro.
In più, Ronnie e Will sono molto giovani, hanno all'incirca la mia età (io quasi venti - tra un bel po' ;)) e non credo che qualcuno a malapena ventenne abbia chiaro dentro di sé come sarà il suo futuro, né come e chi sarà la persona che avrà al proprio fianco, se mai ci dovesse essere qualcuno. Sono contenta che siano sicuri dei propri sentimenti, che vogliano che le cose funzioni. Lo vogliamo tutti nella nostra vita, è normalissimo. Ma sono i pensieri in sé dei protagonisti che, per me, sono veramente troppo irreali, soprattutto quelli di Will. Di Ronnie non ho molto da dire su questo punto: lei è il personaggio che principalmente conduce tutta la storia e collega i vari fatti e gli altri personaggi e, grazie al cielo, resta nel suo personaggio dall'inizio alla fine, mostrando una crescita lineare e coerente. Will, al contrario, non mi ha fatto impazzire, soprattutto non con il suo modo di pensare.
Ed è proprio a causa del rapporto tra Will e Ronnie che, nonostante le parti positive che ho menzionato a inizio recensione, la storia in generale mi è sembrata alquanto noiosa, soprattutto nella parte finale, in cui credo che Sparks avrebbe potuto condurre e descrivere le cose in modo sicuramente migliore e più approfondito :/.
In opposizione al rapporto tra i due giovani, c'è quello tra Steven e Ronnie, che sicuramente bilancia la situazione. Soprattutto, è l'amore che Steven prova per i suoi figli che più ha fatto pendere l'ago della bilancia dalla sua parte. Steven è un genitore come tanti: ha fatto degli errori e non si tira indietro davanti le proprie colpe, ma sa che vuole rimediare e fa di tutto pur di riuscirci, mostrando un amore che non ha limiti, un amore che mira soltanto alla felicità dei suoi figli e che, pagina dopo pagina, mi ha sempre più commossa.
Nel complesso, questo romanzo non è male ma, come credo abbiate capito, non ricade tra quei libri che consiglieri di leggere benché si leggano bene, in modo scorrevole e abbastanza velocemente.

Voto:

Scusate per questa recensione/sfogo, ma a volte non riesco proprio a trattenermi :/. Spero di non avere offeso nessuno perché non era mia intenzione! Se mai lo avessi fatto, chiedo scusa fin da ora!
Voi avete letto il libro di cui ho parlato oggi? Se sì, cosa ne pensate? Se no, invece, cosa avete intenzione di fare? Dai dai, fatemi sapere che sono curiosa! *^*
Ci sentiamo presto con una nuova recensione, non temete ;).
Un bacione, Letizia <3

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